CENTRO TEATRO SPAZIO

Vita, miserie e quasi morte di Mackie Messer

da Bertold Brecht, regia di Vincenzo Borrelli

15

Settembre
In una Metropoli senza spazio e senza tempo si mette in scena la lotta per la sopravvivenza, la débacle e il salvataggio in extremis del delinquente e uomo d'affari, Mackie Messer, in un universo brulicante di miserabili, furfanti e prostitute, lo strozzino e finto benefattore umanitario Gionata Geremia Peachum cerca di consegnare al boia lo sgradito genero Mackie Messer, che gli ha portato via la figlia Polly. Vano tentativo, però: imprigionato dopo colpi di scena, tradimenti e fughe, Mackie, già sulla forca e con il cappio al collo, vedrà provvidamente ribaltato il proprio destino. Ovviamente in questa piecè priva di quasi tutte le canzoni, l’idea secondo me di messa in scena, deve seguire i cambiamenti della società e del mondo. Non più malavita e mendicanti, ma malavita e organizzazioni umanitarie, quindi come Brecht voleva mostrare e sottolineare l’impressionante analogia fra lo spietato mondo malavitoso e il non meno spietato mondo degli affari, la mia idea è che la forza di questo testo si può adattare ai cambiamenti dell’interesse economico. Molte cose cambiano, ma intrighi, interessi, corruzione, ipocrisia, cinismo e amoralità non cambiano. Diventa sempre più difficile dimostrare la bontà dell’essere umano, certamente non è questa piecè che dà la risposta giusta, ma è quello che accade ogni giorno sotto i nostri occhi. Noi non siamo la Verità, noi cerchiamo di tenere un occhio puntato sulla Verità. Semplice e terribile.