CENTRO TEATRO SPAZIO

SPAZIO GIOVANI

NESSUNO E’ PERFETTO

26 e 27 Novembre

commedia in due atti di Rad P.M. Sarip adattamento e regia DOMENICO ORSINI

Giacomo Sassi conduce la sua triste vita tra birre, film, la ‘non ricerca’ di un lavoro e le visite sporadiche della stramba portinaia del palazzo. A scandire le sue giornate, vuote e grigie, c’è Syria, assistente virtuale anomala e singolare, che sembra essere più di un semplice software impostato per un’asettica interazione col protagonista…Spinto da un istinto di cambiamento, non proprio usuale, Giacomo decide di ordinare per corrispondenza la sua ‘donna ideale’ all’agenzia Il bello delle donne. Ma, con sorpresa e disappunto, a causa di un errore l’atteso oggetto del desiderio non è esattamente quello che si aspettava. Personaggi coloriti, malintesi, stratagemmi, equivoci e dialoghi serrati quanto comici, vanno delineando, via via, una vicenda fuori dal comune. L’inatteso epilogo cambierà radicalmente l’animo del protagonista, donandogli nuovi slanci per cominciare, finalmente, a dare un senso alla propria esistenza… anche se in maniera diversa da quanto avrebbe mai osato immaginare! Il testo vuole, in chiave comica, far pensare a come le soluzioni ai problemi siano più vicine di quanto pensiamo, spesso proprio dentro noi stessi. Tutto sta a liberarsi da preconcetti, stereotipi, false convinzioni, per guardare sé stessi e la propria vita in maniera lucida, accettando quel che ci circonda ed accettandosi per quello che si è… perché, infondo, “Nessuno è perfetto”!

FINO ALLA FINE

4 e 5 Febbraio

di MANUEL STABILE – adattamento e regia VINCENZO BORRELLI

Fino alla fine è forse il titolo più adeguato per esprimere la personalità del pugile sinti Johann Trollmann, che ha combattuto sui ring durante il nazismo, contro il nazismo. Se la vita è una battaglia, quella di Trollman in particolar modo. Eppure per lui il duello sul ring era gioco, un modo di esprimersi attraverso la cultura del suo popolo, danzando. Qualcosa che aprirà la strada al moderno pugilato, quello di Muhammad Ali, per intenderci. Johann si muoveva usando l’intelletto, qualcosa che andò ulteriormente a suo sfavore. I suoi modi erano troppo zingari e poco ariani, da lì una trovata giullaresca che gli costerà la carriera e l’amore. Ma Trollmann non ha mai smesso di lottare e di amare a modo suo, seguendo un maestro e camminando con la sua amata, guardando alla sua famiglia, fino alla sua tragica fine in un campo di concentramento. La memoria è uno strumento imperfetto ma prezioso, e Fino alla fine è un modo per rimanere umani nel modo più bello. Per via del suo fisico, Trollmann era detto “Rukeli”, cioè albero. E come un albero ci ha ricordato che tutti i sinti e gli esseri umani di fronte all’orrore possono essere umiliati o calpestati, ma in qualche maniera ritornano e rinascono.